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Corochinato: un vero mito genovese

“Non puoi fare questo lavoro senza passione”: questo è il motto della famiglia Allara, che da quattro generazioni conserva il mito del Corochinato.

Una storia di famiglia lunga quattro generazioni

Tiziana, assieme al fratello Mauro, conduce i Vini Allara, una storia di famiglia giunta alla quarta generazione grazie a Davide, suo nipote. Ad avviarla fu nonno Francesco, di origini piemontesi, che a Vercelli aprì nei primi del ‘900 un caffè bottiglieria. In seguito, per amore di una corniglianèse, trasferì l’attività a Genova, dove nel 1934 nacque papà Renzo che, da titolare, nel ’65 trasferì l’attività nel ponente cittadino e, negli anni 2000, con i figli Tiziana e Mauro ampliò l’azienda con un’enoteca.

Tra vini, spumanti, champagne, liquori e prodotti enogastronomici spicca una autentica eccellenza: il Corochinato, conosciuto affettuosamente come l’Aperitivo dell’Asinello per il disegno riportato sull’etichetta.

“Noi abbiamo sempre commercializzato vino, poi, c’è stato quel colpo di fulmine che ha cambiato gran parte dell’attività commerciale” dicono dall’enoteca in via Fusinato dove sono vendute ulteriori eccellenze dolciarie provenienti da varie regioni.

Il vero aperitivo genovese

Riferimento allo slogan che recita ‘il vero aperitivo genovese, nato tra mare, colline e tradizione’. Già, l’Asinello. Molto più di un semplice vermouth ligure.

Il Corochinato, “il vero aperitivo genovese”, nasce tra mare e colline nel 1886 da un’idea di Paolo Marengo. È un’infusione in vino bianco di semi, bacche e cortecce aromatiche, che all’olfatto rammenta un vermouth, in quanto fra le erbe spiccano due tipi di Assenzio ma, al palato, risulta più secco ed asciutto, con un inconfondibile e tipico retrogusto amarognolo dato dalla china.

Il marchio registrato e la relativa formula vennero rilevati dai Vini Allara per salvaguardare questa eccellenza genovese dall’oblio, e dal rischio di essere dimenticata, portando con sé l’idea di un atto di cura e di resistenza contro il tempo affinché fosse preservata la tradizione.

L’etichetta con l’asinello

La bottiglia è rimasta inalterata nel tempo, con la capsula a vite e la lunetta con la Lanterna, che identifica Genova. Nell’etichetta il richiamo agli storici vigneti ponentini con l’asinello che trasporta nelle ceste il Corochinato aiutando Paciugo e così facendo omaggia anche la fatica dei contadini ottocenteschi diretti dalle colline a valle.

L’etichetta del Corochinato “Asinello” non è soltanto un segno grafico, ma un frammento della memoria di Genova. Dal 1886 accompagna questo vino aromatizzato con la sua immagine inconfondibile: un piccolo asinello, simbolo di umiltà e tenacia, che affonda le radici nel paesaggio ligure fatto di colline scoscese, uliveti e muretti a secco. Era il mezzo principale per portare il vino dalle colline fino in città.

Accanto a lui compare Paciugo, figura leggendaria legata al Santuario di Coronata, quasi a ricordare che ogni sorso di questo aperitivo porta con sé un racconto popolare.

Il significato del nome

Il nome stesso custodisce la sua origine:

  • “Coro” richiama Coronata, la collina genovese dove nascono i vini bianchi che hanno dato vita alla ricetta
  • “Chinato” indica l’utilizzo della radice della China, che con le restanti erbe rendono unico il suo profumo
  • “Asinello” è il nomignolo affettuoso con cui i genovesi lo hanno fatto proprio, trasformandolo in un simbolo cittadino

I colori dell’etichetta – verdi, dorati, luminosi – evocano le erbe aromatiche della macchia mediterranea e l’eleganza senza tempo di un prodotto che ha attraversato più di un secolo senza perdere la sua autenticità.

Il Corochinato nel cuore di Genova

Lo scrittore Bruno Morchio, maestro del noir genovese, ha immortalato il corochinato in uno dei suoi romanzi, sottolineandone il legame profondo con la città. In Fragili verità scrive:

“È un bar anonimo, di quelli vecchi e mai ristrutturati, di quelli senza pretese che piacciono a me. Serve vini bianchi e rossi a bicchiere, ma è famoso per un aperitivo, una sorta di vermut chiamato Corochinato e conosciuto da tutti come l’Asinello. Ci sediamo a un tavolo e il barista – lo stesso da un’infinità d’anni – ce ne serve due nel calice piccolo, con una buccia di limone, accompagnandoli con un piatto colmo di dadi de focaccia.”

Un passaggio che dimostra come questo storico aperitivo non sia solo una bevanda, ma un vero simbolo di Genova, capace di evocare storie, luoghi e atmosfere uniche.

Un prodotto unico

Tuttavia, i fratelli Allara vanno oltre e in pochi minuti compiono un viaggio in due secoli di storia. “Il suo profilo unico unisce il profumo della macchia ligure alla freschezza marina, con note amarognole e una piacevole morbidezza che conquista al primo sorso”.

Un procedimento meticoloso seguito dall’erborista di fiducia, Valter Porro, con un assemblaggio certosino compiuto dall’azienda Toso di Cossano Belbo. È un legame con il territorio che corre veloce verso 140 anni di fascino da festeggiare tra qualche mese.

Papà Renzo è ancora lì a scrutare i suoi ragazzi diventati adulti e, forse, neppure lui avrebbe immaginato che, dopo 30 anni dall’acquisizione del marchio, quell’Asinello diventasse tanto celebre da esportare Genova ben al di fuori dai confini regionali.

Come gustare il Corochinato

Ma quale è il massimo abbinamento del Corochinato? “Ottimo da gustare freddo, liscio o con una scorza di limone. Perfetto per accompagnare un pezzo di focaccia o per arricchire cocktail dal carattere deciso. È l’aperitivo di chi ama i gesti autentici, i sapori schietti e la tradizione che sa evolversi con eleganza” spiegano Tiziana e Mauro.

Il Corochinato si presta a molteplici abbinamenti: dalle olive taggiasche alle torte salate liguri, dai formaggi freschi al cioccolato fondente, ogni sapore trova un equilibrio con le sue note aromatiche. Ideale anche come base per cocktail contemporanei o come ingrediente segreto in pasticceria: “Due frontiere, queste ultime, in straordinaria evoluzione”.

Non solo tradizione, ma anche versatilità: il Corochinato parla di Genova, ma si lascia reinterpretare in ogni cucina, su ogni tavola, in ogni occasione dove l’autenticità fa la differenza.

Asinegroni: l’anima di Genova in un bicchiere

Dalla creatività del barman Pavel di Le Rouge, cocktail bar nel cuore di Genova, nasce l’Asinegroni, un twist dal carattere deciso e profondamente legato al territorio. Un drink che reinterpreta il classico Negroni con un’anima tutta genovese, grazie a tre ingredienti che raccontano storie di mare, vicoli e tradizioni:

  • 40 ml di Bluginello, gin artigianale che racchiude botaniche locali e profumi della Liguria
  • 25 ml di Amaro Grande Genova, che porta nel bicchiere le note amare e aromatiche della città
  • 35 ml di Corochinato, l’iconico aperitivo genovese, dolce-amaro e speziato, che aggiunge profondità e un inconfondibile tocco di eleganza

Il risultato è un cocktail equilibrato e complesso: le note fresche e balsamiche del gin si intrecciano con la morbida amarezza dell’Amaro Grande Genova e la speziatura unica del Corochinato. Perfetto come aperitivo o per chiudere la serata, l’Asinegroni è un brindisi a Genova e alla sua straordinaria tradizione gastronomica, reinterpretata con stile contemporaneo.

Il disco degli Ex-Otago

Corochinato è l’album degli Ex-Otago uscito nel 2019 e da cui è tratto il singolo Solo una canzone, presentato al Festival di Sanremo e che ha avuto una visibilità nazionale. Gli autori hanno voluto omaggiare l’aperitivo dell’Asinello, simbolo della socialità genovese, raccogliendone lo spirito conviviale e autentico. Proprio da qui nasce il legame con il titolo: un omaggio a quel bicchiere di Corochinato che accompagna chiacchiere, amicizie e storie di città.

Le cinque “Lanterne” della Vineria Allara

Il passato recente è stato caratterizzato, pure, da uno speciale annullo filatelico di Poste Italiane per celebrare quella storia di famiglia che va a braccetto con quella della Superba.

Il presente fa rima, ulteriore, con Amaro Grande Genova, Liquore con Basilico Genovese DOP, Bluginello e Limoncino. “Le altre lanterne del gusto, noi le definiamo in questo modo” spiega Mauro Allara.

Amaro Grande Genova

L’amaro nasce nel 1927 e richiama all’addio delle municipalità genovesi approdate nel più vasto capoluogo d’oggi. Una miscela raffinata di 40 botaniche selezionate. Agrumi, erbe, fiori e radici si fondono in un gusto deciso, balsamico, persistente, che incarna l’eleganza autentica della Superba.

Liquore con Basilico Genovese DOP

Il liquore con basilico è un omaggio alla delegazione in cui sono attivi oggi i Vini Allara, appunto, Prà: “Un inno alla semplicità, il suo profumo erbaceo, arricchito da scorza di limone, trasporta tra i terrazzamenti assolati della Riviera”.

Bluginello

Il gin nasce dall’idea di distillare lo storico infuso del Corochinato con aggiunta di bacche di ginepro toscano. “Il risultato è un gin secco, aromatico, con una nota amarognola che lo rende unico nel suo genere” aggiungono i titolari.

Limoncino

“Il Limoncino è ottenuto dall’infusione a freddo delle scorze di limoni biologici non trattati, raccolti sulle alture di Sant’Ilario in Genova. L’alcol, lo zucchero e l’acqua completano una ricetta semplice e autentica, capace di racchiudere il calore del sole in ogni goccia”.

Tratto da LiguriaFood di ottobre 2025

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